La Commissione Oratorio – Parte 1

Iniziamo oggi un breve viaggio di 3 puntate (le prossime saranno pubblicate domani e giovedì) per conoscere meglio cos’è e a che cosa serve la Commissione Oratorio, che è ormai pronta a ricostituirsi dopo alcuni anni di assenza. A cura di don Francesco.

Parte 1 – Perché una Commissione Oratorio?

I mesi di gennaio e febbraio hanno visto impegnati noi sacerdoti nella comunicazione ai diversi gruppi che operano nell’ambito dell’Oratorio della decisione di ricostituire una Commissione Oratorio.
Perché una Commissione Oratorio? A quale scopo?
La risposta potrebbe cadere immediatamente sul pratico… per proporre un’attività, per decidere come organizzare il Grest, come coinvolgere nuove persone. Cose importanti certamente per la vita di un Oratorio, ma – crediamo – non così importanti quanto la vera finalità di una commissione che opera ed è attiva in una Parrocchia (commissione oratorio, liturgica, catechesi…): aiutare a costruire e vivere la comunità per quello che riguarda la propria competenza specifica.
Così come non può esistere una liturgia che non sia comunitaria, così non può esistere un Oratorio che non sia comunitario. Questo è l’obiettivo ma anche lo stile con cui intendiamo costituire la nuova Commissione Oratorio.

Per questo motivo, la Commissione Oratorio non può essere un gruppo di semplici simpatizzanti dell’Oratorio e delle sue attività, non può essere fatta semplicemente di persone che abbiano buona volontà o tempo libero da dedicare, di amici che portano avanti un proprio progetto.
Se è vero – come da più parti viene sottolineato – che l’Oratorio è un po’ l’anticamera della comunità cristiana (nel senso che molti cristiani passano dall’oratorio forse ancor prima di partecipare all’Eucarestia, anche solo perché portati dai propri figli più piccoli, per trovare uno spazio sano di divertimento, per richiedere un cammino di iniziazione cristiana), allora capiamo come sia importante fare in modo che la commissione oratorio sia fatta da differenti ‘rappresentanti’ della comunità cristiana ed abbia uno stile comunitario. Desideri, cioè, mettersi in ascolto di quello che la comunità – anche attraverso il consiglio pastorale – sta vivendo e progettando; sia un collegamento, un ponte con la comunità stessa.

(1 – Continua)

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